DAL LATTE AL FORMAGGIO
“Il latte è il prodotto integrale di una mungitura totale,
completa ed ininterrotta di una femmina lattifera sana, ben alimentata e non
affaticata. Deve essere raccolto con proprietà e non deve contenere colostro.”
Questa definizione risale a una legge del 1926, ed è tuttora valida. Inoltre
può essere definito come:
-
“il latte è un’emulsione di sostanze lipidiche in un
plasma latteo, che è una dispersione colloidale di proteine (caseina) in una soluzione vera; la soluzione è a sua volta costituita da
proteine diverse dalla precedente, sali minerali, zuccheri, vitamine, enzimi in
acqua.”
-
“è il prodotto di secrezione delle cellule ghiandolari
della mammella e di filtrazione del sangue (per produrre 1 L di latte si ha il passaggio
di 300 L di sangue nei vasi sanguigni che permeano la mammella)”.
I COMPONENTI:
H2O, zuccheri, lipidi, proteine, amminoacidi,
enzimi, sali minerali, oligominerali, acidi organici, vitamine e gas (sono
presenti quindi tutti i principi nutritivi e per questo è uno degli alimenti
più completi).
La caseina è la proteina presente in maggiore quantità; è un
eteroproteina sulla quale agisce il caglio ed è costituita dalla caseina alfa (a
sua volta costituita dalle subunità aS e K), dalla caseina beta e dalla caseina gamma.
CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE:
-
densità: 1029-1032;
-
pH: 6,6-6,7;
-
punto congelamento: -0,55°C/-0,56°C;
-
punto ebollizione: 100,15 °C –100,17;
CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE:
Odore: fragrante, tipico del latte, non deve avere odore di
stalla;
Colore: bianco opalescente
Sapore: non acido, ma quello caratteristico
(sia l’odore sia il colore dipendono però
dall’alimentazione).
CARATTERISTICHE MICROBIOLOGICHE:
il latte deve avere queste caratteristiche:
TIPOLOGIA PRODOTTO
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LIMITE UFC/mL A 30°C
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LIMITE CELLULE SOMATICHE/mL
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Latte crudo
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< 100000
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< 400000
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Latte pastorizzato
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< 1000
|
/
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I possibili microrganismi presenti nel latte crudo sono:
- Fermenti lattici tra i quali troviamo gli Streptococcus, i
Lactobacillus, i Bifidobacterium, Leuconostoc, Pediococcus;
- Batteri probiotici;
- Fermenti propionici;
- Batteri butirrici;
- Batteri termodurici;
- Micrococcus;
- Muffe (sulla crosta);
- Batteri proteolitici;
- Batteri lipolitici;
- Lieviti.
Bifidobacterium |
Lactobacillus |
Streptococcus |
DIFFERENZE TRA LATTE CRUDO E PASTORIZZATO:
Il latte crudo è il latte ottenuto dalla mungitura e non
subisce alcun trattamento termico.
Il latte pastorizzato, invece, è il prodotto della
pastorizzazione del latte crudo, ossia un trattamento termico che porta tutte
le particelle coinvolte ad una temperatura di circa 75°C per 15 secondi (usando il pastorizzatore); questo
prodotto a causa dell’innalzamento della temperatura perde alcuni principi
nutritivi e a volte cambiano pure le caratteristiche organolettiche.
La caseificazione
“
Il formaggio è il prodotto della
maturazione della cagliata ottenuta per coagulazione acida o presamica del
latte intero o parzialmente scremato , con aggiunta o meno di sale ,
opportunamente privato di siero “
La
formazione del formaggio prevede diverse fasi . La fase principale è la
coagulazione della caseina che abbiamo
ottenuto mediante l’aggiunta di caglio. Il caglio è un insieme di enzimi (
chimosina, pepsina e tripsina) ottenuto dal quarto stomaco (abomaso) dei
vitelli, capretti o agnelli. Esso
provoca l’idrolisi della K-caseina con
conseguente aggregazione delle micelle caseiniche che si uniscono mediante
interposizione di ioni Calcio. In breve si osserva il passaggio dalla fase sol
alla fase di gel.
IMMAGINI DI MICELLE CASEINICHE IN DISPERSIONE NEL LATTE |
Esistono
anche cagli di origine vegetale , ( ottenuti dal latte di fico o dal fiore di
cardo) ma danno proteolisi aspecifiche. Anche muffe del suolo , come Mucor
miheii, producono enzimi ad attività proteolitica che agiscono sulla caseina.
La
coagulazione della caseina può essere anche acida, conseguenza della
fermentazione lattica eseguita dai fermenti lattici.
INSERIMENTO DEL CAGLIO |
ROTTURA DELLA CAGLIATA |
Dopo
circa un’ora dall’inserimento del caglio nel latte , previo riscaldamento a
37-38°C, la cagliata è pronta. Si procede con la rottura della cagliata per
agevolare lo spurgo del siero. Bisogna ridurre il quantitativo di acqua libera
per favorire l’aggregazione della caseina ed impedire la proliferazione di
eventuali batteri negativi per la caseificazione.
Terminato
lo spurgo, la cagliata viene posta nelle formine.
Dopo
una sosta al fresco, 4-5°C , il formaggio viene tolto dalle formine , salato e
consumato fresco o inviato alla stagionatura.
La
maturazione dei formaggi è un processo fondamentale che ha lo scopo di far assumere al prodotto
la consistenza e l’aspetto esteriore che si desidera e nel contempo di
evidenziare sapori e aromi particolari attraverso un complesso e laborioso
complesso chimico-enzimatico. Tutto questo porta a produrre formaggi con caratteristiche
proprie che ne fanno prodotti di pregio.
Durante la maturazione avviene l’idrolisi completa e la fermentazione del lattosio, la trasformazione della caseina, proteolisi, con modifica della tessitura, la trasformazione dei grassi e la trasformazione della crosta.